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Come dare risposta a bisogni che coinvolgono un territorio più ampio di quello provinciale, la cosiddetta “area vasta”, e disegnare nuove prospettive di gestione associata dei servizi e delle competenze, al fine di conseguire economie di scala e di specializzazione.
E’ stato questo il filo conduttore della Convention dei Presidenti e dei Segretari Generali delle Camere di commercio dell’Emilia-Romagna che si è svolta a Milano Marittima.
Due giornate caratterizzate da un confronto di notevole spessore che ha coinvolto vari attori e livelli istituzionali in un riflessione in cui sono state approfondite le prospettive di una nuova governance territoriale in Emilia-Romagna da costruire “dal basso” prefigurando una riorganizzazione degli enti intermedi a livello territoriale, senza aspettare passivamente lo sviluppo, con tempi difficili da decifrare, del disegno di riforma costituzionale presentato dal Governo e finalizzato alla soppressione delle Province.
Alla tavola rotonda sulla governance di area vasta si sono confrontati il sindaco di Forlì Roberto Balzani, il presidente dell’Upi Emilia-Romagna Vincenzo Bernazzoli, l’assessore regionale Alfredo Peri, il presidente Raffaele Cortesi e il direttore Francesco Frieri dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e il presidente della Camera di commercio di Modena, Maurizio Torreggiani..
Nelle altre sessioni del programma di lavoro si è parlato di legalità e trasparenza nell’economia, con l’intervento del presidente della Camera di commercio di Reggio Emilia Enrico Bini, di promozione delle reti di impresa, con l’analisi del presidente camerale di Forlì-Cesena Alberto Zambianchi, di programmi integrati di internazionalizzazione, per far fronte ai problemi operativi derivanti dalla soppressione dell’ICE con il segretario generale di Unioncamere Claudio Gagliardi e con Ruben Sacerdoti, responsabile SRINTER dell’Assessorato regionale alle Attività Produttive.
Una sessione dei lavori è stata inoltre riservata ai protocolli di collaborazione sottoscritti dagli enti camerali dell’Emilia-Romagna per utilizzare le aziende speciali come punti di specializzazione di tutta rete regionale, a supporto dei programmi integrati di intervento. “Sono state due giornate di lavoro proficue di alto confronto istituzionale – sottolinea il presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Carlo Alberto Roncarati, che ha coordinato i lavori - in cui è apparsa chiara la percezione di un contesto molto difficile in cui siamo chiamati ognuno a fare la propria parte, integrando gli interventi e superando l’ individualismo. Nel Dna delle Camere di commercio c’è a spinta alla collaborazione con gli altri enti pubblici e a impostare interventi che intercamerali per elevare la competitività delle imprese. E un’opportunità e un dovere per tutti gli enti pubblici, realizzare programmi integrati adottando logiche di intervento di area vasta, per contribuire ad avviare una nuova fase di sviluppo in ambito regionale”.
In queste direzioni sono indirizzati i programmi integrati e i progetti in ambito regionale di gestione associata delle competenze camerali, esposti dal segretario generale dell’Unioncamere Emilia-Romagna, Ugo Girardi. Ha portato un prezioso contributo il presidente di Unioncamere Italiana, Ferruccio Dardanello che ha presentato le strategie nazionali del sistema camerale sui programmi integrati e sulla gestione associata delle competenze.
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