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premiate dagli assessori Muzzarelli, Bortolazzi e Peri. Conferite anche tre menzioni speciali. Un progetto di telelavoro per rispondere alle esigenze di conciliazione del personale, un nuovo metodo per scegliere on line il regalo aziendale più gradito, un portale dedicato all’editoria e ai prodotti culturali per l’infanzia e l’adolescenza aperto a tutti gli operatori del settore. Sono le tre idee tecnologiche al femminile premiate dalla Regione con un servizio di consulenza strategica gratuita in design management. Le vincitrici sono state premiate a Bologna dagli assessori regionali alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli, alle Pari opportunità Donatella Bortolazzi e alle Reti di infrastrutture materiali ed immateriali Alfredo Peri, nel corso del convegno “Innovative, creative, tecnologiche: ICT Gender” durante il quale è stata presentata una indagine sull'uso delle tecnologie IT nelle piccole imprese femminili (OPTA FOCUS GROUP - OPTA REPORT).
Il premio consiste in 104 ore di assistenza, formazione e consulenza per un valore complessivo di 10mila euro, offerto da esperti in progettazione e design mamagement selezionati da Aster. Ne potranno usufruire la Apple srl di Graziella Denti (Sassuolo - Modena) premiata per lo sviluppo del progetto “Il mio regalo in un click”, una nuova metodologia per la scelta del regalo aziendale che, attraverso una card, permetterà al beneficiario di scegliere on line l’oggetto più gradito; la cooperativa sociale Kara Bobowski di Franca Soglia (Modigliana - Forlì-Cesena) per un progetto di telelavoro che dà risposta alle esigenze di conciliazione del personale, innovando l’organizzazione aziendale attraverso l’ICT; la G&G di Grazia Gotti (Bologna) per aver creato una rete di contenuti sulla cultura dell’infanzia e dell’adolescenza, in grado di essere condivisa e fruita dal pubblico degli operatori del settore.
I progetti presentati dalle tre imprenditrici dell’Emilia-Romagna sono stati selezionati come vincitori del concorso “Innova la tua impresa con l’Information Technology” che invitata le aziende emiliano-romagnole con prevalente partecipazione femminile a proporre idee di innovazione basate sull’uso delle nuove tecnologie per migliorare l’organizzazione e la gestione del lavoro, lanciare nuovi prodotti o servizi sul mercato, raggiungere più clienti o conquistare nicchie di mercato. Il concorso, coordinato da Regione e Aster, in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna, le Camere di commercio provinciali e i comitati di imprenditoria femminile, si inserisce nell’ambito del progetto OPTA (Opportunity By Technology Adoption), una delle iniziative del Piano telematico regionale per combattere il divario delle competenze nella società dell’informazione regionale.
Le aziende classificate dal quarto al sesto posto sono state premiate con una menzione speciale e un Ipad a testa per essersi distinte nell’uso strategico dell’ICT. Sono l’azienda di illuminotecnica “Luce” di Bruna Pagnutti (Montescudo – Rimini) per l’applicazione delle tecnologie al marketing aziendale; l’agenzia di comunicazione “Comunicattive” di Elisa Coco (Bologna) per la capacità di sfruttare le potenzialità del web 2.0 e dei social media; l’azienda di consulenza nel settore medicale “Thema srl” di Marisa Testa (Bologna) per la gestione integrata dei processi aziendali attraverso l’ICT.
L’indagine sull’adozione delle tecnologie IT (Information Technology) nelle imprese femminili
Nell’ambito di OPTA (Opportunity by Technology Adoption) è stata svolta anche un’indagine sul ricorso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) nelle micro e piccole imprese femminili del territorio emiliano-romagnolo.
Il campione ha considerato 504 piccole aziende femminili (con sede su tutto il territorio regionale), in gran parte imprese a conduzione familiare individuali (47,8%), composte dalla sola titolare – seguite da società di capitali (29,2%) e società di persone (20,4%) -, principalmente dei settori commercio all’ingrosso e dettaglio, manifatturiero, ricerca e servizi alle imprese, immobiliare, alberghi e ristoranti. Le titolari hanno in media un’età inferiore ai 44 anni e un titolo di studio elevato (diploma o laurea). Per il 70% sono aziende con meno di 5 addetti, un basso livello di internazionalizzazione e una conduzione tipicamente familiare (76,6%).
L’uso del computer in azienda, la posta elettronica e l’accesso a Internet attraverso un collegamento DSL sono realtà ormai consolidate, anche in realtà così piccole. La maggioranza delle imprese femminili considerate (335 su 504) si servono di software specifici per gestire funzioni aziendali singole come la contabilità o il controllo di gestione, mentre più limitato è il ricorso a software complessi per la gestione integrata di più funzioni aziendali (sistemi per la gestione della logistica, della clientela, di progettazione industriale, della produzione e delle risorse).
Gli strumenti ITC vengono utilizzati per promuovere l’immagine dell’azienda e nel marketing. Il ricorso alla vendita di prodotti e servizi on line coinvolge 44 aziende: in rete le aziende “rosa” preferiscono acquistare (117 casi, il triplo di quante vendono). Il 48,6% possiede un sito web, anche se principalmente come vetrina aziendale. Attorno al 40% l’uso di sistemi di posizionamento sui motori di ricerca e il ricorso ai social network.
Il 40% delle imprese utilizza software open source, il 31% la posta elettronica certificata. Il 27% delle aziende intervistate possiede la firma digitale a valenza legale. Un 56% del campione ricorre ai servizi online offerti dalle pubbliche amministrazioni (scaricamento e inoltro di moduli on line, pagamenti, certificazioni…) con esiti soddisfacenti.
E’ molto diffusa la scelta di esternalizzare la gestione delle tecnologie informatiche e di comunicazione (in 300 aziende su 504), soprattutto per la gestione ordinaria delle dotazioni hardware e software e per il servizio di helpdesk al personale. Il ricorso all’outsourcing si spiega con le rare occasioni di formazione tecnologica del personale (il 90% del campione non ha svolto aggiornamenti negli ultimi dodici mesi) e con la marginalità, nella metà delle imprese considerate, della funzione di responsabile ICT che, quando presente (51,8% delle aziende), spesso si identifica con la titolare dell’azienda.
Sul fronte dello sfruttamento delle potenzialità tecnologiche per la comunicazione e la condivisione di informazioni, le aziende non sembrano ricorrere appieno a strumenti evoluti come le video e audio conferenze o gli ambienti di lavoro condivisi. /SM