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Per l'Emilia-Romagna si stima un contenuto aumento reale del Pil dell'1,1 per cento, dopo una diminuzione pari al 5,0 per cento nel 2009, la stessa prevista per il Paese e una flessione mai riscontrata in passato. Tra il 2010 e il 2012 un parziale recupero delle perdite accusate nel biennio 2008-2009 non porterà tuttavia, almeno nell’immediato, ad una crescita dell’occupazione.
Lo scenario economico proposto per il 2010 da Unioncamere Emilia-Romagna e Prometeia, illustra un’economia in convalescenza, dopo la forte febbre sopportata nel 2009 e sul finire del 2008. L’uscita dalla crisi sarà lenta e non si estenderà a tutti i settori. I maggiori vantaggi toccheranno alle imprese maggiormente orientate al commercio estero. Il sistema economico e sociale dovrà far fronte alla crescente disoccupazione e ai conseguenti stati di disagio. La sfida sarà insomma forte e imporrà a tutti i soggetti economici politiche virtuose, im-prontate alla sobrietà e alla razionalizzazione delle spese. La ferita è stata profonda. La guarigione sarà lenta.