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L’edizione corrente dello scenario rivede al rialzo la stima della crescita reale del Pil dell'Emilia-Romagna per il 2010 da +1,0 a +0,9 per cento, riduce lievemente quella riferita al 2011, dall’1,0 allo 0,9 per cento e incrementa della stessa misura quella del 2012 all'1,1 per cento.
I segni della crisi sono a tutt’ora profondi e saranno duraturi. Dal 2010 l’economia dell’Emilia-Romagna è tornata a crescere, ma occorreranno diversi anni prima che si riesca a tornare ai livelli precedenti la crisi. Nel 2013 il livello reale del Pil dell’Emilia-Romagna risulterà inferiore del 2,8 per cento a quello del 2007, in linea con quanto previsto per l’Italia (-2,1 per cento).
L’inversione del ciclo pesantemente negativo che ha caratterizzato il biennio 2008-2009 non porterà ad alcun beneficio tangibile per l’occupazione. Nel 2011 si avrà una variazione negativa della consistenza degli occupati (-0,1 per cento), che si sommerà alle diminuzioni rilevate nel biennio 2009-2010 pari rispettivamente all’1,2 e 1,0 per cento. Nel 2012 l’occupazione dovrebbe risultare stabile e solo dal 2013 si potrà avere un aumento, comunque moderato.
L’uscita dalla crisi, e ci ripetiamo, sarà lenta. I maggiori vantaggi toccheranno alle imprese maggiormente orientate al commercio estero. Il sistema economico e sociale dovrà far fronte alla crescente disoccupazione e ai conseguenti stati di disagio. La sfida sarà insomma forte e imporrà a tutti i soggetti economici politiche virtuose, improntate alla sobrietà e alla razionalizzazione delle spese.
| Scenario di previsione Emilia-Romagna | Edizione giugno 2011 (.pdf 86kb) |