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Primi segnali di ripresa, ma anche zone d’ombra. Pil a +0,1 per cento dopo due anni di recessione. Aumenta l’occupazione (+0,4 per cento). Tasso di disoccupazione ancora alto (8,3 per cento), ma più ridotto rispetto al 2013 (8,4 per cento). Diminuisce la Cassa integrazione guadagni (-15,8 per cento). Bene export (+4,3 per cento), trasporti marittimi (+8,8 per cento) e aerei (+3,8 per cento). Meno effetti protestati (-19,3 per cento).
Tra le zone d’ombra il nuovo calo delle imprese attive, della produzione industriale, delle vendite al dettaglio e del volume d’affari dell’edilizia. In diminuzione anche i pernottamenti, nonostante la crescita degli arrivi. Rallentano gli impieghi bancari e crescono le sofferenze.
In breve
Il quadro economico internazionale: la scena internazionale è stata caratterizzata dalla stabilità del tasso di crescita del Pil mondiale.
Il quadro economico nazionale: l’economia italiana ha chiuso il 2014 nuovamente in recessione, anche se in termini meno accesi rispetto alla diminuzione dell’1,7 per cento registrata nel 2013.
Il quadro economico regionale: in uno scenario nazionale in recessione per il terzo anno consecutivo, le stime redatte nel mese di maggio 2015 da Unioncamere regionale e Prometeia hanno previsto nel 2014 per l’Emilia-Romagna una leggera crescita reale del Pil pari allo 0,1 per cento rispetto all’anno precedente, in contro tendenza rispetto a quanto avvenuto in Italia (-0,4 per cento in Italia). C’è stato in sostanza un lieve recupero, che ha posto fine alla fase recessiva che aveva caratterizzato il biennio 2012-2013, segnato da una diminuzione media del Pil prossima al 2 per cento.
| Rapporto sull'economia regionale | Consuntivo 2014 (1.07 mb) | Slideshare |