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L'analisi dei dati Istat delle esportazioni delle regioni italiane.
Le esportazioni emiliano-romagnole sono risultate pari a quasi 20.637 milioni di euro, corrispondenti al 14,2 per cento dell’export nazionale, hanno fatto segnare un incremento del 24,0 per cento rispetto al primo trimestre dello scorso anno e sono risultate superiori del 28,0 per cento rispetto alle vendite estere dello stesso trimestre del 2019.
Alla ripresa dei valori delle esportazioni rilevate a prezzi correnti ha contribuito in buona parte anche il forte aumento delle materie prime e dei semilavorati importati che si sono riflessi, ma non nella stessa misura, sui prezzi alla produzione dei prodotti esportati.
L’andamento regionale è risultato migliore di quello riferito al complesso delle vendite all’estero nazionali, che hanno registrato una ripresa tendenziale leggermente più contenuta (+22,9 per cento) e un aumento leggermente inferiore (+24,6 per cento) rispetto al livello del primo trimestre del 2019.
Tra gennaio e marzo, l’Emilia-Romagna si è confermata come la seconda regione italiana per quota dell’export nazionale, preceduta dalla Lombardia (26,5 per cento) e seguita dal Veneto (13,3 per cento), quindi dal Piemonte (9,3 per cento) e dalla Toscana (8,5 per cento).
L’andamento positivo è stato sostenuto da un autentico “boom” dell’export dell’industria farmaceutica (+190,6 per cento) e dai notevoli risultati della chimica (+31,9 per cento), dell’industria della metallurgia e dei prodotti in metallo (+29,7 per cento) e del settore dei mezzi di trasporto (+29,5 per cento). Nonostante le difficoltà poste dall’aumento del gas impiegato nella produzione, le vendite estere dell’industria della lavorazione di minerali non metalliferi, ovvero ceramica e vetro sono aumentate in linea con il complesso dell’export regionale (+24,8 per cento).
Per ulteriori approfondimenti alla pagina web dedicata alle esportazioni regionali e nell'analisi dei risultati del trimestre/anno di riferimento. Link utile