Contenuto
Le Camere di Commercio puntano a consolidare sempre più il proprio ruolo di riferimento per lo sviluppo delle imprese operanti sul territorio. In questa ottica, tesa al continuo miglioramento dei servizi, il sistema camerale dell’Emilia-Romagna propone così accanto a quella economica, una rendicontazione sociale che dà conto della ricaduta su tutti i portatori di interessi (stakeholder). Accanto ai valori degli investimenti fatti, alle quote di partecipazione possedute in diverse società, al novero delle iniziative realizzate, il Bilancio Sociale è, infatti, uno strumento che permette di leggere “oltre” i numeri, i dati, le statistiche, le percentuali, andando a sottolineare cosa questo significhi in termini sociali, raccontandolo apertamente in maniera chiara e semplice a tutti.
A farsi promotore di questa scelta di accountability, è l’Unioncamere Emilia-Romagna che, dopo aver redatto il proprio Bilancio Sociale per il 2006, quindi, aggregando tutti gli attori camerali, ha proposto il Bilancio Sociale di Sistema 2007 e 2008, edizione quest’ultima, da poco disponibile.
Il sistema camerale dell’Emilia-Romagna ha impostato il bilancio sociale nella convinzione che gli
obiettivi di miglioramento possono essere raggiunti attraverso il confronto con i “portatori di interesse” presso ogni ente pubblico. I finanziatori e fruitori del servizio – nel caso degli enti camerali soprattutto le imprese -, possono indicare, anche attraverso le associazioni di rappresentanza, puntuali obiettivi di miglioramento da raggiungere. Di qui l’importanza di disporre, di analisi su basi qualitative e soprattutto quantitative, per “misurare” l’impatto degli interventi effettuati dagli enti pubblici e i costi sostenuti, attraverso comparazioni delle performance di strutture dimensionalmente analoghe a livello sia regionale che nazionale e, in prospettiva, anche internazionale
Oltre i quattro quinti del valore aggiunto globale sono stati ridistribuiti al tessuto economico.