Contenuto
Crescono più di quelle maschili e resistono meglio alla crisi. Sono le imprese femminili, quasi 1,4 milioni in Italia, come emerge dal 2° Rapporto Nazionale sull’Imprenditoria Femminile, realizzato da Unioncamere con la collaborazione del Ministero dello Sviluppo Economico e del Dipartimento per le Pari Opportunità, presentato a Roma.
L’identikit della donna imprenditrice è questo: età media di 54 anni, forti aspettative professionali; è scesa in campo da pochi anni ed è più presente nel meridione. Sempre più spesso si mette in gioco per scelta e non per necessità. Resiste più della media alle ‘intemperie’ del mercato mentre la sua dimensione ideale si conferma preferibilmente quella ‘micro’.
In Emilia-Romagna le imprese femminili, sono circa 97mila il 20,4% di quelle attive, secondo i dati, relativi al primo semestre 2010, tratti dal secondo rapporto nazionale sull’imprenditoria femminile di Unioncamere Italiana. Una partecipazione che nel 94 % dei casi è a carattere esclusivo, nel senso che sono le donne stesse a dirigere direttamente l’impresa. Le “capitane” di impresa (titolari, soci, collaboratrici e legali rappresentanti), hanno risposto con energia alla recessione in atto che non fa sconti a nessuno, spesso trasformandosi da imprese individuali a favore di tipologie più strutturate.
Osservando la dinamica delle imprese a confronto nel periodo compreso tra giugno 2009 e giugno 2010, il rapporto mette in evidenza come le imprese femminili si siano comportate in maniera nettamente migliore di quelle maschili. Anche in Emilia-Romagna, nei dodici mesi analizzati, le prime sono infatti cresciute del 2,40% (pari ad un saldo di 2.276 unità) a fronte di una crescita negativa (-0,49%) di quelle maschili che hanno perso, nello stesso periodo, 1874 unità.
Utilizzando i dati dell’Osservatorio realizzato da Unioncamere sulla base del Registro delle imprese delle Camere di commercio - il Rapporto analizza separatamente le dinamiche di sviluppo delle imprese al femminile con una ricognizione del periodo 2003-2008 e un approfondimento dei dodici mesi che vanno dal giugno 2009 al giugno 2010. Accanto ai dati, il Rapporto presenta anche i risultati di un'indagine campionaria sui comportamenti delle imprese rispetto all'accesso alle risorse per innovare e competere, e sui rapporti che esse intrattengono con i diversi soggetti territoriali: sistema bancario, mondo associativo, istituzioni, camere di commercio, sistemi scolastici e formativi, università e ricerca.
Per favorire lo sviluppo e la crescita delle imprese in rosa, contribuendo alla diffusione di una cultura basata sulla professionalità, presso ogni Camera di commercio è attivo un Comitato per l’imprenditoria femminile, istituito sulla base di un Protocollo di intesa siglato nel 1999 tra Ministero delle attività produttive e Unioncamere. I comitati sono composti da rappresentanti delle associazioni di categoria presenti sul territorio e hanno il compito di promuovere e favorire lo sviluppo delle imprese femminili attraverso corsi di formazione e convegni, primo orientamento e assistenza sulle procedure per l’avvio di una nuova attività.
Rapporto impresa femminile - Comunicato stampa