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Innovative, ma non troppo e quindi con ampi margini di miglioramento, visto che nell'ultimo triennio, ben il 58% delle imprese intervistate dichiara di non avere introdotto alcuna innovazione in azienda
E’ la fotografia scattata dal Rapporto 2012 sull’innovazione redatto dal Cise, azienda speciale della Camera di commercio di Forlì-Cesena anche grazie ai dati forniti dall’Osservatorio di Unioncamere Emilia-Romagna. L’indagine è stata realizzata attraverso un questionario strutturato, sottoposto fra marzo e giugno 2012 a un campione di 1.572 imprese, con una prevalenza di realtà medio-piccole. I settori economici maggiormente rappresentati sono la meccanica (22,6%), la metallurgia (21,0%), il tessile-moda (14,6%), l’agro-alimentare (14,2%) e l’altro manifatturiero (27,1%). Numerose le variabili considerate, compreso il giudizio sull’andamento degli ultimi tre anni di fatturato (in calo per il 50,4% delle imprese interpellate), investimenti (stabili), occupazione (solo un quarto del campione registra riduzioni) ed export (migliora per il 32,7%).
Il dato che fa riflettere è che è ridotta l’innovazione che si può definire “pregiata” perché propone soluzioni veramente nuove: solo il 6,4% delle imprese emiliano-romagnole ha lanciato prodotti completamente nuovi e solo il 5,7% ha avviato innovazioni radicali di processo.
La localizzazione dei principali clienti delle imprese fornisce un'indicazione del loro grado di apertura verso l’esterno: quelle piccole fanno sempre più fatica, tanto che solo il 9,1% mostra un grado di apertura significativo, quasi sette punti in meno rispetto alla precedente rilevazione. La propensione all’internazionalizzazione cresce all'aumentare delle dimensioni aziendali ed è più marcata per le imprese della meccanica.
Allegati: Rapporto Innovazione - Sintesi illustrata - Comunicato stampa post evento
Presentazioni: Francesco Paolo Ausiello Aster - Guido Caselli Unioncamere ER - Valerio Vanelli CISE - Galleria fotografica - Rassegna stampa on web