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L’ Emilia-Romagna è la seconda regione in Italia per export agroalimentare ed è la prima in Europa per diffusione delle imprese e per capacità di creare ricchezza e occupazione nel settore. Il mondo richiede i prodotti agroalimentari italiani e ne stima qualità e reputazione: per far sì che questo mercato continui a crescere è necessario preservalo da contraffazioni e illegalità, fenomeni che, secondo le ultime stime Coldiretti sottraggono al settore 300.000 posti di lavoro raggiungendo oltre i 60 miliardi di euro di fatturato, quasi il doppio di quello delle esportazioni nazionali degli stessi prodotti originali.
Posizionamento dell’export, tradizione, tutela e crescita: sono queste premesse che hanno spinto IFOA a chiamare a raccolta il 7 aprile, ore 16.30, in via G. Giglioli Valle a Reggio Emilia, le aziende agroalimentari del territorio per partecipare al seminario “Nuove figure professionali e nuovi modelli di sviluppo per la valorizzazione del made in italy agro-alimentare l’eredità di Expo verso le sfide dei nuovi mercati per le aziende agroalimentari”. A partire dalle ore 16.30 dopo i saluti del direttore IFOA, Umberto Lonardoni, gli interventi di Daniele De Leo, agronomo, educatore alimentare, animatore enogastronomico e Guido Caselli, direttore Centro Studi Unioncamere Emilia-Romagna, saranno utili per capire quali sono le nuove figure professionali strategiche per il settore agroalimentare e quali gli strumenti necessari per internazionalizzare il mercato, non solo delle grandi imprese ma anche delle PMI del territorio regionale, che hanno un grande potenziale per incrementare con l’export il loro fatturato.