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Segnali di miglioramento per la produzione delle aziende artigiane nel 2016, un comparto pronto a cogliere le sfide di industria 4.0 e la green economy. È quanto in sintesi emerso a Bologna nel corso dei lavori della “Giornata regionale dell’artigianato” promossa dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con Cna e Confartigianato e alla presenza dei presidenti Paolo Govoni (Cna) e Marco Granelli (Confartigianato), per fare il punto sullo stato di salute e sulle prospettive future del settore.
Una opportunità per riflettere sul futuro del comparto artigiano, sulle sfide di industria 4.0 e della green economy, sui driver di sviluppo da incentivare e supportare per garantire un rilancio del settore raccogliere gli stimoli per le azioni future. In breve, partendo da analisi approfondite sul comparto, un dialogo costruttivo tra le associazioni e regione sulle progettualità future che riguardano l’artigianato. La giornata ha rappresentato anche l’occasione per valorizzare la conoscenza e diffusione dei principali risultati raggiunti progetti promozionali realizzati nel corso del 2016 da Cna e Confartigianato.
Oltre alla ripresa della produzione, un dato positivo da segnalare è il ritorno di produzioni manuali che erano state localizzate altrove: secondo fonti ufficiali dal 2007 al 2012 le ri-localizzazioni in Italia hanno rappresentato il 60% di tutto il ‘re-shoring’ europeo. Il fenomeno, nella nostra regione, è legato alla possibilità di accedere a un ‘saper fare’ basato sulla storia dell’artigianato emiliano-romagnolo, unito anche alla capacità di innovazione legata alla “trasformazione verde” e alla “eticità” delle produzioni.