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La Romania, all’incrocio di tre grandi mercati come sono l’Unione Europea, la CSI (Comunità degli Stati Indipendenti) e il Medio Oriente, si propone come partner strategico dell’Italia.
Dai primi anni ’90 e dall’ingresso nell’UE della Romania, a inizio 2007, il rapporto tra i due Paesi si è molto sviluppato. L’interscambio commerciale è arrivato a quota 14,6 miliardi nel 2017; le imprese italiane presenti in Romania sono quasi 47mila di cui circa 24 mila attive.
Numeri che danno l’idea “di una dualità di rapporti e di importanti prospettive di crescita” come ha affermato George Bologan, ambasciatore della Romania in Italia in occasione del convegno su opportunità di investimenti e strumenti di finanza agevolata che si è svolto a Bologna, in occasione della fiera internazionale Eima, a cui la Romania partecipa di nuovo direttamente dopo 8 anni, organizzato dalla Camera di Commercio Italo Romena, dal Consolato Generale di Romania e da Unioncamere Emilia-Romagna, nella cui sede si è svolto con una folta partecipazione di imprenditori regionali.
Il rapporto tra Emilia-Romagna e Romania è particolarmente attivo. Numerose le imprese regionali che hanno investito e aperto sedi nel paese dell’Est e la relazione è agevolata anche da voli diretti dall’aeroporto di Bologna.
“Il valore dell’interscambio commerciale – ha ricordato il segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna, Claudio Pasini – ha superato i 2 miliardi di euro nel 2017. La quota di export è di 909 milioni, mentre l’import ha toccato quota 1120 milioni”.
La crescita dell’ export è vivace da entrambe le direzioni (+6,3% per l’Emilia-Romagna, +19,7% per la Romania). L’Emilia-Romagna esporta soprattutto meccanica: quasi il 40% tra metalli e prodotti in metallo, macchinari e impianti. Molto forte il peso della moda che arriva al 20%. Le importazioni in Emilia-Romagna sono state costituite soprattutto da mezzi di trasporto (22%), prodotti tessili (20%), alimentare (12%) ed apparecchi elettrici (11%).