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In regione il 2012 si chiude all’insegna della recessione, anche se con diversa intensità nei settori di attività. La discesa è più rapida di quanto previsto per l’ltalia.
E’ quanto emerso dalla presentazione dei dati del Rapporto sull’economia regionale 2012 realizzato da Unioncamere e Regione Emilia-Romagna. In un contesto nazionale di lenta crescita, secondo le stime redatte nello scorso novembre da Unioncamere regionale e Prometeia, l’Emilia-Romagna dovrebbe chiudere il 2012 con una diminuzione reale del Pil del 2,6 per cento (-2,4 per cento in Italia). Nei primi nove mesi dell'anno la produzione dell’industria manifatturiera è scesa del 4,0 per cento, il volume d'affari dell’edilizia si è ridotto nuovamente, ma solo del 2,2 per cento. Nell’ambito dei servizi, le attività commerciali hanno subito una caduta delle vendite del 5,2 per cento. Solo i mercati esteri sostengono l'attività. Le esportazioni sono aumentate nei primi nove mesi, ma solo del 3,5 per cento.
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