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Gli effetti della pandemia appaiono dall’esame dei flussi disaggregati: le iscrizioni sono crollate, ma più ancora le cessazioni, entrambi i flussi si riducono a un nuovo minimo assoluto. Al termine del secondo trimestre, la flessione delle imprese attive (-2.911 unità, -0,7 per cento) è più contenuta rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. La base imprenditoriale nazionale subisce una flessione minore (-0,2 per cento). La più ampia riduzione è delle imprese del commercio (-1.691), segue quella dell’agricoltura (-1.069), ben più staccate le perdite nella manifattura, nel trasporto e magazzinaggio e nell’alloggio e ristorazione. Il complesso dei servizi contiene la flessione (-0,5 per cento) e dal suo interno giungono gli unici segnali positivi, in particolare dall’immobiliare e dai servizi si supporto alle imprese. Rallentano sia la crescita delle società di capitale (+2,6 per cento), sia la flessione delle ditte individuali (-3.133) e delle società di persone (-1.977).
E' il quadro che emerge da una elaborazione di Unioncamere Emilia-Romagna sulla base dei dati Movimprese delle Camere di commercio.
| Demografia delle imprese - Movimprese | Giugno 2020 (.pdf) | Banca dati | Comunicato stampa |