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Il PIL regionale dovrebbe avere subito una contrazione compresa del 9,0%, ma per il 2021 si prospetta una ripresa parziale (+5,5%).
La pandemia non si riflette per ora sulla base imprenditoriale (-0,5%) e, grazie anche al blocco dei licenziamenti, il calo dell'occupazione (-2,1%) è stato contenuto. I lavoratori non occupabili fuoriusciti dal mercato del lavoro sono confluiti tra gli inattivi. Anche per questo il tasso di disoccupazione è rimasto pressoché invariato salendo al 5,7%.
La produzione industriale si è ridotta del 10,4%, con un andamento a “V” della ripresa dell’attività nella seconda parte dell'anno dopo lo shock iniziale.
Il volume d'affari delle costruzioni si è ridotto del 6,3% meno di quanto si poteva temere, ma comunque con la caduta più rilevante dall’inizio della rilevazione.
Il commercio al dettaglio ha risentito pesantemente degli effetti della pandemia e le vendite sono scese del 6,7%, anchein questo caso la riduzione più ampia dall’inizio della rilevazione.
Le esportazioni di beni e servizi a valori correnti hanno subito un calo dell’8,2 per cento, nonostante il migliore andamento negli ultimi sei mesi del 2020, e la regione si è confermata seconda per quota dell'export nazionale.
Il bersaglio perfetto per gli effetti negativi della pandemia è stata l’industria turistica regionale che ha chiuso il 2020 con una contrazione degli arrivi di oltre il 47% e di quasi il 38% per cento delle presenze.
| Rapporto sull'economia regionale | Rapporto 2020(.pdf) | Comunicato stampa (.pdf) |