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I dati del Registro imprese delle Camere di commercio.
A fine marzo 2021 le imprese femminili sono risalite a 84.259 con un recupero parziale rispetto a un anno prima (+0,4 per cento, +368 unità), facendo meglio del complesso della base imprenditoriale regionale (-0,2 per cento) e meglio dell’insieme delle imprese in rosa italiane (+0,2 per cento). L’aumento si è prodotto nei servizi, sia nel commercio (+0,4 per cento, +90 unità), sia negli altri servizi (+335 unità, +0,8 per cento). In quest’ambito la crescita è stata trainata da imprese di pulizie e servizi alle imprese (+105 unità), attività immobiliari (+105 unità) e attività (in particolare ausiliarie) finanziarie e assicurative (+91 unità, +4,8 per cento), ma la crescita è rapida anche per le imprese di trasporto e magazzinaggio (+4,2 per cento). Al contrario, si riduce la base imprenditoriale nelle attività dei servizi più colpite dalle restrizioni conseguenti al Covid: alloggio e ristorazione (-0,7 per cento), attività artistiche, sportive e di intrattenimento (-2,3 per cento) e altri servizi alla persona (-0,7 per cento). Le imprese femminili continuano a crescere nelle costruzioni, restano sostanzialmente invariate nell’industria, mentre calano in agricoltura (-154 unità, -1,3 per cento). L’incremento complessivo si è riflesso soprattutto nell’aumento delle società di capitale (+3,6 per cento), soprattutto Srl, ma anche le ditte individuali sono tornate a crescere dopo 5 anni (+0,2 per cento).
| Imprenditoria femminile | Marzo 2021 (.pdf) | Banca dati |