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Gli scenari delle economie locali realizzati da Prometeia ed elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna
Nelle stime la ripresa del prodotto interno lordo prevista per il 2022 è stata nuovamente rivista al rialzo (+3,6 per cento), per quattro decimi in più, in considerazione dell’elevato livello di attività nei primi nove mesi dell’anno e fors’anche nell’aspettativa di un rientro dei prezzi dell’energia. A fine anno il livello del Pil supererà quello del 2018, il più elevato antecedente alla pandemia. Ma la ripresa dovrebbe bruscamente arrestarsi nel 2023 (+0,2 per cento), a seguito dell’aumento del costo dell’energia, in una situazione di possibile razionamento, e della pesante riduzione del reddito disponibile, in particolare, per le famiglie a basso reddito, tanto che la stima della crescita è stata ridotta di un punto percentuale e otto decimi. Il Pil regionale in termini reali nel 2022 dovrebbe risultare superiore dello 0,8 per cento rispetto al livello massimo toccato nel 2007.
Per l’anno corrente e il prossimo l’Emilia-Romagna sarà sul terzo gradino del podio nella classifica delle regioni italiane per ritmo di crescita del Pil che risulterà al di sopra della media dell’area dell’euro nel 2022, ben superiore a quella di Germania e Francia, mentre per il 2023, a fronte della recessione nei paesi dell’euro, la lieve espansione prevista per l’Emilia-Romagna si allineerà a quella della Spagna sfuggendo alla pesante recessione che colpirà la Germania.
Nel 2022, la crescita dell’inflazione, in particolare dei costi dell’energia, al di là delle difficoltà nelle catene produttive, giungerà quasi a fermare la ripresa dell’attività nell’industria (+0,6 per cento), mentre la crescita proseguirà solo leggermente più contenuta per i servizi (+4,1 per cento) e risulterà ancora decisamente sostenuta solo per le costruzioni (+13,8 per cento), l’unico settore che ha già superato ampiamente nel 2020 i livelli di attività del 2019 e che continuerà a trarre vantaggio dalle misure adottate a favore della ristrutturazione edilizia e dai piani di investimento pubblico. Nel 2023 la regione subirà una recessione nell’industria (-1,1 per cento), mentre la crescita rallenterà decisamente sia nei servizi, sia nelle costruzioni.
Nel 2022 un aumento dell’occupazione (+0,9 per cento) più rapido di quello delle forze lavoro tenderà a ridurre sensibilmente il tasso di disoccupazione (4,8 per cento), che dovrebbe salire lievemente il prossimo anno (4,9 per cento) sotto la pressione di una ben più sostenuta offerta di lavoro (+0,8 per cento).
L'analisi completa dello Scenario Emilia-Romagna. Previsione macroeconomica a medio termine |