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Nel primo trimestre 2023, le imprese femminili attive sono a quota 84.400 pari al 21,4 per cento del totale delle imprese regionali. Si è registrato un calo dello 8,8 per cento (-676 unità). La tendenza è estesa al complesso delle imprese non femminili che nel complesso hanno subito una riduzione di 4.211 unità, ma in modo ridotto (-1,3 per cento).

Unioncamere Emilia-Romagna ha elaborato i dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio di fonte InfoCamere.
La tendenza negativa per la consistenza delle imprese in rosa che si era interrotta nel primo trimestre 2021 è ripresa nel terzo trimestre 2022 e ha progressivamente assunto un ritmo superiore a quello che aveva avuto prima dell’adozione delle misure a tutela delle imprese a seguito della pandemia.

L’andamento delle imprese femminili è assai diverso se si considerano due sottoinsiemi non disgiunti: le imprese di giovani donne (femminili giovanili) e quelle di donne straniere (femminili straniere).

La tendenza negativa delle imprese femminili giovanili avviatasi dal secondo trimestre 2016 si era invertita in positivo tra il secondo e l’ultimo trimestre del 2021, ma è poi ripresa con l’avvio del 2022. Da allora si è progressivamente e decisamente accentuata. Nel trimestre in esame ha condotto alla perdita di 111 imprese con una forte flessione tendenziale (-3,0 per cento). Quindi le imprese femminili giovanili sono rimaste solo 7.025 pari a non più dell’8,3 delle imprese in rosa regionali. Queste imprese sono concentrate in tre divisioni di attività: nel commercio al dettaglio (17,30 per cento) e nella ristorazione (12,8 per cento), con quote che tendono a ridursi, e nei servizi per la persona (14,1 per cento) con un peso che tende invece ad aumentare nel tempo. Otto anni prima però le imprese femminili giovanili erano 8.121 pari al 9,6 per cento delle imprese femminili regionali, nello stesso periodo si sono quindi ridotte dell’13,5 per cento.

Al contrario, le imprese femminili straniere sono risultate in continuo aumento dall’inizio della rilevazione anche se nel trimestre in esame ha trovato ulteriore conferma un rallentamento della loro precedente forte tendenza alla crescita (+2,3 per cento, +276 imprese) che le ha portate a quota 12.531 pari al 14,8 delle imprese femminili dell’Emilia-Romagna. Quindi la crescita delle imprese femminili straniere ha contenuto la tendenza negativa dominante per le imprese femminili. Le imprese femminili di straniere sono concentrate in sei divisioni di attività: nel commercio al dettaglio (19,2 per cento) e nella ristorazione (14,5 per cento), quindi nell’attività manifatturiera delle confezioni (7,5 per cento) e nel commercio all’ingrosso (6,8 per cento), divisioni queste il cui rilievo è in calo negli anni, mentre appaiono crescenti nel tempo le quote di due altre divisioni rilevanti per le imprese femminili straniere, quelle degli altri servizi per la persona, parrucchiere centri estetici ecc. (11,5 per cento) e dei servizi per edifici e paesaggio, ovvero le imprese di pulizie (5,5 per cento). L’ampiezza della crescita nel tempo emerge se si considera che otto anni prima le imprese femminili straniere erano solo 9.119, il 9,6 per cento del totale, ma da allora sono aumentate di 3.412 unità con un eccezionale incremento del 37,4 per cento.

L'analisi completa delle Imprese femminili.
I dati delle Imprese femminili.
Il Comunicato stampa.

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Ultimo aggiornamento

03-11-2023 13:11

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