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L’indagine sulla congiuntura di Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.
La congiuntura nel trimestre.
Nel terzo trimestre 2023, le vendite a prezzi correnti degli esercizi al dettaglio in sede fissa dell’Emilia-Romagna sono di nuovo aumentate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+0,9 per cento), ma con un ritmo ancora più contenuto di quello del trimestre precedente. Soprattutto, l’incremento rilevato non ha tenuto il passo con l’andamento dell’indice generale dei prezzi al consumo esclusi i beni energetici di fonte Istat che ha avuto un aumento del 4,7 per cento nel trimestre in Emilia-Romagna. Quindi in termini reali le vendite correnti del dettaglio si dovrebbero essere ridotte.
Le tipologie del dettaglio
Come per il trimestre precedente, le vendite sono state trainate dal boom di quelle di iper, supermercati e grandi magazzini (+6,1 per cento), spinte dalla ricerca di convenienza da parte dei consumatori, ha avuto il sostegno di una modesta crescita nello specializzato alimentare (+1,6 per cento), mentre è stato frenato dalla riduzione delle vendite dello specializzato non alimentare (-1,0 per cento), tra le quali spicca il rapido calo di quelle di abbigliamento e accessori (-3,5 per cento).
Le imprese.
Al 30 settembre 2023 le imprese attive nel commercio al dettaglio sono risultate 40.839 e rispetto ad un anno prima sono diminuite di 1.307 unità. Il passo della discesa delle imprese del dettaglio (-3,1 per cento) ha accelerato rispetto al trimestre precedente ed è stato il secondo più rapido degli ultimi tredici anni.
Gli addetti.
Secondo i dati Inps, tratti dal Registro delle imprese, l’occupazione nel commercio al dettaglio ha di nuovo invertito la tendenza, questa volta in positivo dopo la flessione del trimestre precedente, e tra aprile e giugno ha registrato un aumento tendenziale di 1.293 unità (+0,9 per cento) che ha fatto salire gli addetti a 146.717.
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