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L’indagine sulla congiuntura di Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.
La congiuntura nel trimestre.
Negli ultimi tre mesi del 2023, le vendite a prezzi correnti degli esercizi al dettaglio in sede fissa dell’Emilia-Romagna sono nuovamente, ma solo marginalmente, aumentate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+0,5 per cento) e lo hanno fatto con un ritmo ancora più contenuto di quello riferito al trimestre precedente. Soprattutto, l’incremento rilevato non ha tenuto il passo con l’andamento dell’inflazione dei prezzi al consumo, in quanto l’indice generale dei prezzi al consumo esclusi i beni energetici di fonte Istat ha avuto un aumento del 3,5 per cento nel trimestre in Emilia-Romagna. Quindi in termini reali le vendite correnti del dettaglio dovrebbero essere diminuite nuovamente.
La congiuntura nel 2023.
Nonostante la velocità dei cambiamenti nel settore del commercio, nei comportamenti dei consumatori e un’ulteriore diminuzione dei redditi reali dovuta soprattutto a una fiammata inflazionistica senza recenti precedenti, le vendite del commercio al dettaglio sono moderatamente aumentate anche nel complesso 2023 (+1,4 per cento), ma la loro crescita non ha tenuto il passo con l’andamento dell’inflazione. L’Istat ha rilevato in Emilia-Romagna, un aumento del 5,0 per cento nella media dell’anno per l’indice generale dei prezzi al consumo esclusi i beni energetici, nonostante si sia avviata una fase di rientro dell’inflazione già dalla scorsa primavera. Quindi in termini reali le vendite correnti del dettaglio dovrebbero essere diminuite nuovamente.
Le tipologie del dettaglio.
Nel 2023 è stata soprattutto la forte accelerazione della crescita delle vendite di iper, super e grandi magazzini (+6,6 per cento) ad avere trainato l’aumento complessivo delle vendite del dettaglio. Solo per questa tipologia il risultato appare positivo, seppure più contenuto, anche in termini reali .
Le imprese.
Nel 2023 il saldo delle dichiarazioni delle imprese del commercio al dettaglio si è appesantito nuovamente (-537 unità, -1,2 per cento), isolando il risultato positivo del 2021, che resta l’unico negli ultimi 8 anni.
Nel 2013 la base imprenditoriale del commercio al dettaglio regionale era data da 47.752 imprese attive e in dieci anni è diminuita di 7.540 imprese (-15,8 per cento) scendendo a quota 40.212.
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