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L’indagine sulla congiuntura di Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.
Contenuta la spinta dei “super bonus”, che comunque avevano permesso di chiudere il 2023 in positivo, dall’inverno 2024, nonostante una certa tenuta dell’attività nel corso della successiva primavera, l’andamento dell’attività dell’industria delle costruzioni emiliano-romagnola è divenuto negativo. In particolare, lo scorso autunno il volume d’affari a prezzi correnti delle costruzioni ha confermato la tendenza negativa dell’estate precedente e ha subito un ampio calo rispetto allo stesso periodo del 2023 (-2,8 per cento), solo un po’ più contenuto di quello dei tre mesi precedenti. A riprova di una tendenza dell’attività negativa e solo un po’ più contenuta il saldo dei giudizi tra le quote delle imprese che hanno rilevato un aumento o viceversa una riduzione del volume d’affari rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno si è alleviato pur rimanendo negativo ed è risalito dal precedente -17,9 a -6,2 punti. Al momento della rilevazione, avvenuta lo scorso gennaio, le imprese temevano un peggioramento della tendenza negativa del volume d’affari nel corso dell’inverno 2025. Il saldo dei giudizi delle imprese sul volume d'affari previsto per il primo trimestre 2025 si è portato in territorio negativo ed è sceso decisamente a quota -11,6 dal precedente +2,4.
Nel 2024 il volume d’affari a prezzi correnti delle costruzioni ha subito la prima riduzione dopo tre anni di crescita (-2,3 per cento), un dato che costituisce il peggiore risultato dell’ultimo decennio, se si esclude la caduta registrata nel 2020 a seguito della pandemia.
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