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I risultati dell’indagine congiunturale sull’industria realizzata in collaborazione con Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo.
La recessione dell’attività industriale in regione si è decisamente aggravata dall’inizio del 2024 e in particolare nel corso della scorsa estate. Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno tra luglio e settembre il volume della produzione delle piccole e medie imprese dell’industria in senso stretto dell’Emilia-Romagna è sceso bruscamente (-4,2 per cento). Nella scorsa estate la recessione vissuta dal complesso dell’industria regionale ha interessato quasi tutti i settori considerati dall’indagine, con la sola eccezione data dall’aumento dell’attività dell’industria alimentare e delle bevande (+2,1 per cento). In senso contrario hanno pesato i risultati negativi, delle industrie della moda (-7,6 per cento) e dell’industria metallurgica e delle lavorazioni metalliche (-7,2 per cento), ovvero del grande sistema della subfornitura regionale, che hanno fatto registrare i dati di gran lunga peggiori. Tra questi estremi, la produzione della piccola industria del legno e del mobile ha subito un duro arretramento (-5,5 per cento), quella dell’importante aggregato delle industrie meccaniche, elettriche e dei mezzi di trasporto ha subito una forte contrazione tendenziale (-5,4 per cento), mentre la produzione delle “altre industrie” ha invertito lievemente la tendenza in negativo (-0,6 per cento). Per l’Istat, l’occupazione dell’industria in senso stretto nell’estate2024 è aumentata nuovamente rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso (+2,3 per cento, +11.835 unità) ed è salita oltre quota 534.000 mila. Nel Registro delle imprese il saldo delle dichiarazioni delle imprese registrate dell’industria è stato solo lievemente negativo (-50 imprese, -0,1 per cento), mentre la tendenza era risultata positiva nell’estate dei quattro anni precedenti.
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