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Materiale post evento: Saper cogliere le opportunità che l’Angola offre, di Guido Caselli, direttore Centro Studi e ricerche di Unioncamere ER - Investire in Angola, Ambasciata d'Italia - The Italian Packaging Industry, Riccardo Cavanna, UCIMA - Video (parla Marinella Loddo, direttore ICE MI) - Galleria fotografica - Comunicato stampa - Cartella stampa approfondimenti -
I numeri parlano chiaro. L’Angola è stato negli ultimi anni il Paese africano con il tasso di crescita più stabile ed elevato. Il trend è destinato a proseguire nei prossimi anni, sebbene su basi diverse che possono essere di particolare interesse per le imprese italiane.
Fino ad ora la crescita è stata trainata dall’industria di estrazione petrolifera che copre il 95% dell’export e l’80% delle entrate dello Stato. L’Angola, una delle “stelle nascenti” dell’Africa sub-sahariana, ha però varato un vasto programma di diversificazione dell’economia a cui le imprese italiane possono contribuire con la fornitura di tecnologie, beni e servizi.
E’ quanto è emerso dal “webinar”, il seminario online che Unioncamere Emilia-Romagna e Ministero degli Affari Esteri hanno organizzato a Bologna per illustrare alle imprese italiane le opportunità di business in Angola nei settori agroindustria e trasformazione degli alimenti, materiali da costruzione e industria farmaceutica.
Ben 140 imprese, di cui 52 emiliano-romagnole, hanno potuto collegarsi– via web –con la capitale Luanda e dialogare a distanza con potenziali interlocutori angolani, esponenti delle associazioni di categoria e di istituzioni, per scoprire come avvicinarsi nella maniera più efficace al mercato del Paese affacciato sull’Atlantico.
Nel 2012 la crescita del Pil in Angola è stata dell’8,4% (15esimo al mondo). La mappa delle opportunità di affari è molto ampia: le produzioni italiane hanno notevole possibilità di espansione, dai settori più consolidati a quelli di nicchia.
L’Angola è il terzo partner commerciale dell’Italia nell’Africa sub-sahariana, dopo Sudafrica e Nigeria. Macchinari, prodotti agroalimentari, metalli, mezzi di trasporto, apparecchi elettrici costituiscono le principali voci dell’export italiano verso l’Angola.
Da tempo il governo di Luanda è impegnato in una massiccia attività di sviluppo delle infrastrutture (porti, strade, ferrovie, impianti idroelettrici) e di edilizia urbana, che alimenta una forte domanda lungo l’intera catena dei materiali e dei componenti per edilizia e impiantistica civile.
L’Angola è stato il 44/o Paese in ordine cronologico a confermare la sua presenza ad Expo 2015, dove avrà uno spazio espositivo di circa 2mila metri quadrati.