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Il 2010 si è chiuso con il segno più per il sistema delle imprese emiliano-romagnole. Alla fine dell’anno, le imprese che risultano iscritte ai Registri delle Camere di commercio dell’Emilia-Romagna sono 475.308. Tenuto conto dell’effetto dei mutamenti intervenuti nei confini amministrativi regionali (l’aggregazione dei sette Comuni della Val Marecchia alla Provincia di Rimini), il bilancio anagrafico tra le aziende nate e quelle che hanno cessato l’attività ha fatto registrare un aumento +0,1 per cento, che riporta la dinamica delle imprese registrate leggermente in positivo, al livello del 2007. La crescita delle imprese regionali rispetto alla fine del 2009 è risultata pari a 550 unità.
Le iscrizioni (32.225) sono salite rispetto al 2009, tornando ai livelli del 2008. Le cessazioni (31.682) si sono ridotte rispetto ai dati elevati sperimentati tra il 2007 e il 2009, ma non sono scese al di sotto di quota 30.000, sui livelli prevalenti negli anni 2003-2005. Il tasso di mortalità è stato del 6,7 per cento. A fine 2010 la consistenza delle imprese attive è risultata pari a 428.867. Tra i settori di attività economica, quelli che hanno fatto registrare il maggior numero di iscrizioni sono l’insieme del commercio all’ingrosso e al dettaglio e della riparazione di autoveicoli e motocicli, le costruzioni e le attività manifatturiere. I più elevati tassi di natalità si sono registrati in primo luogo per le imprese che forniscono energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata. Questi i dati di sintesi più significativi diffusi da Unioncamere Emilia-Romagna sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale sulla natalità e mortalità delle imprese condotta da InfoCamere, la società di informatica delle Camere di Commercio italiane. Il report regionale è disponibile on line.
| Demografia delle imprese - Movimprese | Movimprese - Anno 2010 (.pdf 100kb) | Comunicato stampa (kb) |