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Peggiora ulteriormente la natimortalità delle imprese . La caduta delle imprese attive (-4.333) segna la fase più acuta della crisi, finora. Diminuiscono le imprese delle costruzioni (-1.420) e quelle agricole (-1.339). Sono le ditte individuali, prese nella stretta della crisi e del credito, ad avere subito il più pesante taglio di sempre (4.404 unità).
La crisi ha determinato la più ampia riduzione delle imprese attive mai sperimentata, un evento senza precedenti nei dati del registro imprese. A fine marzo le attive erano 419.880, nei primi tre mesi dell’anno ne sono andate perdute 4.333 (-1,0 per cento).
Nel trimestre trascorso le iscrizioni (9.576) sono leggermente diminuite rispetto al primo trimestre dello scorso anno, avvicinandosi al minimo del 2009, mentre le cessazioni (13.596) sono rimaste sostanzialmente stazionarie su livelli molto elevati.
E' il quadro che emerge da una elaborazione di Unioncamere Emilia-Romagna sulla base dei dati Movimprese delle Camere di commercio.
| Demografia delle imprese - Movimprese | Movimprese - 1° trimestre 2013 (.pdf 119kb) | Comunicato stampa |