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Dall’estate 2022 l’andamento negativo che ha prevalso per anni è ripreso
Alla fine dello scorso anno, le imprese attive hanno confermato di essere ridiscese nuovamente sotto quota 400mila, per la precisione a 397.523 con una diminuzione pari a 3.157 unità (-0,8 per cento) rispetto al termine del 2021, che costituisce la riduzione più consistente dal 2015. L’andamento regionale dell’imprenditoria si è allineato a quello nazionale che nello stesso periodo ha fatto registrare una quasi analoga flessione delle imprese attive (-0,7 per cento).
La tendenza negativa della base imprenditoriale regionale si è rafforzata in agricoltura (941 unità, -1,7 per cento), ma si è decisamente accentuata nel commercio (-1.805 imprese, -2,1 per cento) e soprattutto nell’industria (-2,4 per cento, -817 unità). Al contrario, l’andamento è rimasto positivo ma si è sensibilmente indebolito sia per le imprese delle costruzioni (+230 unità, +0,3 per cento) , sia per il complesso dei servizi diversi dal commercio (+394 imprese, +0,3 per cento).
Sono in difficoltà nell’industria le imprese della moda, le attive nella fabbricazione di prodotti in metallo e di macchinari e apparecchiature; nei servizi, oltre al commercio, la ristorazione e il trasporto e magazzinaggio. Tra le variazioni ancora positive si segnalano le costruzioni, grazie ai bonus, le attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale, le attività immobiliari e quelle finanziarie.
E' il quadro che emerge da un'elaborazione di Unioncamere Emilia-Romagna sulla base dei dati Movimprese delle Camere di commercio.
L'analisi completa della Demografia delle imprese
I dati della Demografia delle imprese